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Reati contro il patrimonio

INTRODUZIONE

reati contro il patrimonio rappresentano una componente tradizionale del diritto penale, poiché puniscono comportamenti da sempre ritenuti meritevoli di sanzione, come, ad esempio:

  • il furto;
  • la rapina;
  • l’estorsione;
  • l’usura;
  • la truffa;
  • l’appropriazione indebita;
  • il danneggiamento.

Nell’odierno contesto socio-economico, rilevanti attività, del tutto lecite, possono essere gravemente danneggiate da comportamenti offensivi del loro patrimonio. Si pensi alla necessità di tracciare i flussi finanziari ed all’insidiosità del riciclaggio di denaro (spesso commesso mediante l’uso di criptovalute) o della ricettazione di beni oggetto di furto, ma anche di rilevanti fenomeni di truffa (anche questa, spesso, online: si pensi al fenomeno del phishing) o appropriazione indebita che talora affliggono le attività finanziarie ed assicurative.

Le modifiche legislative più recenti impongono inoltre un attento monitoraggio e verifica della clientela e delle operazioni commerciali poste in essere, con rilevanti obblighi antiriciclaggio, disciplinati dal d.lgs. 231/2007: anche in quest’ambito di contrasto alla cd. criminalità economica è indispensabile un attento esame delle disposizioni penali a tutela del patrimonio. Da notare che uno dei più importanti ambiti di intervento del d.lgs. 150/2022 (cd. Riforma Cartabia) sul versante del diritto penale sostanziale è rappresentato da una significativa estensione del regime di procedibilità a querela dei principali reati contro il patrimonio.

REATI CONTRO IL PATRIMONIO INFORMATICO

Nuove frontiere del diritto penale in quest’ambito sono i reati contro il patrimonio informatico, anch’essi capaci di creare drammatiche turbative alla vita economica e civile. Si pensi ai delitti di “danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici” (art. 635 bis), di “frode informatica” (art. 640 ter), di “danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità” (art. 635 ter), di “danneggiamento di sistemi informatici o telematici” (art. 635 quater), “danneggiamento di sistemi informatici o telematici di pubblica utilità” (art, 635 quinquies), “frode informatica del soggetto che presta servizi di certificazione di firma elettronica” (art. 640 quinquies).

Sempre maggiore importanza viene poi attribuita dal legislatore all’istituto della confisca, anche nella forma per equivalente, che talvolta può addirittura prescindere dalla condanna del colpevole o essere imposta a carico di patrimoni diversi da quelli dell’autore del reato, potendo interessare a determinate condizioni anche il patrimonio societario per fatti commessi da persone appartenenti all’impresa.

Negli ultimi anni ha da ultimo assunto sempre maggior rilievo anche la disciplina delle misure di prevenzione, ormai non più confinata allo specifico ambito della criminalità organizzata.

L’ASSISTENZA LEGALE

Nell’ambito dei delitti contro il patrimonio, lo Studio Legale Baccaredda Boy fornisce assistenza legale principalmente in tema di criminalità dei c.d. “colletti bianchi”. Gli avvocati dello Studio specializzati in reati contro il patrimonio offrono, altresì, la propria consulenza professionale a numerose aziende che necessitano di tutela da fatti offensivi del loro patrimonio e della loro immagine e devono garantire il costante e regolare adempimento alle prescrizioni di legge. In questo settore, lo Studio Legale Baccaredda Boy assiste anche una nota Casa D’Aste, oltre a primarie Compagnie di assicurazione, specie in processi relativi a frodi assicurative o in vicende penalmente rilevanti commesse a danno delle Società.

Nell’ambito dell’approfondimento scientifico dei professionisti dello Studio Legale Baccaredda Boy si segnala la redazione della monografia: “I delitti contro il patrimonio mediante violenza”, ad opera dell’Avv. Carlo Baccaredda Boy e dell’Avv. Stefano Lalomia, all’interno del Trattato di Diritto Penale – Parte Speciale, diretto da GIORGIO MARINUCCI ed EMILIO DOLCINI (Vol. VIII, CEDAM, 2010).